Autore: Giovanna Menci
Località: Firenze
Rif. per la estrazione: 005
Tempo di preparazione: 20 minuti + 4 ore per raffreddamento a temperatura ambiente e frigorifero
Difficoltà: Facile
Punteggio 3.93 (154 voti)
Metti una giornata caldissima scandita dai richiami del muezzin, fra le strade di una città araba polverose di storia, metti un tramonto rosso fuoco come le fragranti rose offerte dai bambini, metti una serata profumatissima grazie ai venditori di collane di fiori che ti fermano a ogni angolo, sussurrandoti «jasmin, jasmin»: e sei già in un vortice di sensazioni che di minuto in minuto accresce la tua spossatezza e attenta alla tua lucidità, finché improvvisamente non scopri un ristorantino appartato fra i vicoli di un suk: ti siedi, chiedi una muhallabia e avrai il tuo angolo di Paradiso. Nei miei ricordi c’è anche una muhallabia, per così dire, Inferno-Paradiso: lo strato superficiale era caldissimo e le mandorle brunite e croccanti, forse per un passaggio della terrina sotto il grill, ma l’interno era rimasto di un freddo glaciale: altro che ghiaccio in Paradiso, questo era ghiaccio bollente! E fu amore a prima vista. Qualcuno potrà obiettare: «Ma amore di che? In fondo la farina di riso è un alimento per l’infanzia». E invece, provate: è uno di quei sapori primordiali che ti resta dentro tutta la vita e ti accompagna in un cammino di esperienze sensoriali sconosciute, ogni volta che lo abbini con nuovi ingredienti (qui anche semi di girasole, acetosella) e ogni volta che lo rivesti con le tue mani di piccoli ornamenti (una rosellina, una chicca di liquirizia…). Ebbene sì, ogni volta, proprio come il vero amore.